Gennargentu, Supramonte, Monte Limbara, Monte Albo
Il territorio sardo è prevalentemente montuoso, per il 67,9% è formato da
colline e da altopiani rocciosi, quelli più caratteristici, sono chiamati giare
se granitici o basaltici se in calcarei.
Le montagne, invece, sono il 13,6% e sono formate da rocce antiche,modellate da
un lento e costante processo di erosione, iniziato di 5000 anni fa.
La principale catena montuosa della Sardegna è il Gennargentu e
deriva il suo nome (la porta d'argento) dalla tonalità delle sue rocce.
Il Gennargentu raggiunge la sua maggiore altezza in quelle che sono anche le più
alte vette dell'intera isola (Punta La Marmora, 1834 m, e Bruncu
Spina, 1829 m, Punta Florisa 1822 m, monte Spada 1822 m),
si impone sul paesaggio circostante con una vasta successione di groppe e di
vette.
articolato in una serie di propaggini (tra cui il Supramonte)
che arrivano a nord fino a Nuoro, a sud fino alla vallata del Flumendosa,
mentre tra est ovest vanno dal Tirreno al Tirso. Vi si nascono i più importanti
fiumi che discendono verso la costa orientale sarda e il Flumendosa.
Il Gennargentu offre uno degli scenari naturalistici più tipici della Sardegna:
è un grande territorio selvaggio e incontaminato, frequentato da una fauna di
elevato pregio naturalistico,. come dell'aquila reale e del Bonelli, grifone,
del nibbio reale, mentre nella zona è presente martora, il cinghiale, la volpe e
gatto selvatico,. Di pregio è anche la flora, che annovera lecci, elicriso
secolari, roverelle, tassi, castagni, santolina, ginepri nani, timo, noccioli.
A nord della Sardegna abbiamo i monti della Barbagia di Ollolai; a est di Fonni
la parete del monte Corrasi (1463 m) è parallela alla lunga cresta che si snoda
a un centinaia di metri dalla costa orientale, dove il passo Correboi, (1235 m),
è il più alto passaggio stradale dell'isola.
Nell’isola si trova la catena montuosa del Supramonte
caratterizzati da altopiani calcarei che occupano la zona nord-occidentale del
Parco Nazionale del Gennargentu in Sardegna. Si estende nei territori dei comuni
di Oliena , Orgosolo , Urzulei e Baunei . Il monte Corrasi di Oliena (1463 m ) è
la cima più alta mentre l'altezza media della catena è di circa di 900 m.
Elevati pareti calcaree ne tracciano i confini ad oriente e al settentrione.
All'interno del massiccio, gli altopiani carsici sono stati erosi nei millenni
da fiumi che hanno creato voragini e gole molto spettacolari. Questi fiumi non
più in superficie, compongono una ricca idrologia sotterranea che ha formato
stupende grotte quali la Grotta del Bue Marino o risorgive come Su Gorroppu (Orgosolo
e Urzulei) e Su Gologone (Oliena).
Nella Gallura ritroviamo Il Monte Limbara ( 1359 m) non
raggiunge un'altitudine cosi elevate tale da consentire sport invernali o
attività turistiche tipiche dell'alta montagna, ma, proprio perché non
eccessivamente elevato presenta caratteristiche di grande vantaggio che
consentono un itinerario non difficile per chi effettua escursioni per godere
delle bellezze dell’ambiente circostanti.
il Limbara si distingue dalle altre formazioni montuose della Sardegna per
la varietà dei suoi paesaggi che vanno da selve iinacessibili abitate dai
cinghiali, del versante di Oschiri e Berchidda, dalle campagne e i
vigneti
dell'alta Gallura di Tempio e Calangianus, fino al mare di Olbia e
all'Arcipelago di La Maddalena.
Un’altra montagna degna di nota è Monte Albo un massiccio
calcareo situato nella parte centro orientale della Sardegna. È formato da una
linea di cresta lunga 13 Km con un'altezza media superiore ai 1000 m.
I punti più alti sono due cime: Punta Turuddò e Punta Catirina. sono entrambe
alte 1127 m, la particolarità che si trovano uno di fronte all’altro.
Le altre cime sopra i 1000 m sono:
Punta Ferulargiu, 1057 m;
Punta Su Mutrucone, 1050 m;
Punta Gurturgius, 1042 m;
Punta Cupetti, 1029 m.
Monte Albo è stato frequentato dall'uomo in epoche remote, tant’è che sono
presenti molti nuraghi, il più noto dei quali è quello di Littu Ertiches.
Sul Monte Albo trovano il loro ambiente naturale il raro gracchio
corallino,l'aquila reale, il muflone, l'astore sardo.
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