La provincia di Nuoro (in sardo Provìntzia de Nùgoro) è una provincia della
Sardegna. Affacciata a est sul Mar Tirreno, confina:a nord con le province di
Sassari e di
Olbia-Tempio, a ovest con la provincia di
Oristano, a sud con le
province di
Cagliari e dell'Ogliastra.
La provincia ha 53 comuni e 164.260 abitanti (il 10,1% della popolazione sarda),
e si sviluppa per 3.934 chilometri quadrati.
Con la nuova ripartizione territoriale dovuta all'applicazione della legge
regionale n° 9 del 2001 ed entrata in vigore nel 2005, il suo territorio si è
ridotto di circa 3100 kmq. ed oggi copre il 16 % dell'intera regione. Anche il
numero dei Comuni è sceso dai 77 agli attuali 53.
E' la provincia mediamente più elevata dell'isola che racchiude gran parte del
massiccio del Gennargentu con la massima elevazione di Punta La Marmora
1.834 metri.
La configurazione del territorio è enormemente varia dove si alternano
monti,
altipiani di diversa natura, profondi valli ed un tratto di costa
contraddistinto da grotte ed insenature tra i più selvaggi e naturali ogni anno
richiamano migliaia di turisti.
Il clima è tipicamente mediterraneo lungo le coste e talvolta rigido nelle zone
montuose con abbondanti nevicate. La presenza dell'uomo su quest'area è datato
alla preistoria, come dimostrato da ritrovamenti in diverse località della
provincia, e molto antica è anche la presenza di civiltà nuragiche che hanno
lasciato molteplici siti soprattutto nel Marghine e nel nuorese.
Diverse le dominazioni che si sono alternate su questa terra: dai Cartaginesi
nel VI sec. a.C., ai Romani, ai Vandali, ai Bizantini, ai Pisani, agli
Aragonesi, agli Spagnoli, fino ad arrivare ai Savoia e all’unità d’Italia.
La tradizione artigianale della provincia di Nuoro è molto importante, vanta grandi tradizioni in diversi settori: classiche sono le cassapanche in noce e in castagno intarsiate, la tessitura dell'orbace, dei tappeti e delle coperte, la lavorazione dei corami, della ceramica (Dorgali), dei cestini (Ollolai, Olzai e in tutta la Planargia) e dei gioielli in oro, argento e filigrana. Interessanti le molte sagre che si avvengono durante tutto l'anno e che donano al turista la possibilità di ravvicinare alle usanze locali e di ammirare i stupendi costumi tradizionali, una delle richiami più caratteristici del territorio.
Tra i borghi da poter visitare, possiamo vedere Birori che
sorge alle falde della montagna del Marghine, nell'area nord
dell'altopiano di Abbasanta, nella Sardegna centro settentrionale.
Il territorio venne occupato fin da epoche remote da insediamenti umani, come
attesta la presenza di dolmen, nuraghi e tombe di giganti.
Nel Medioevo il paese, chiamato Birore, era posseduto alla curatoria del
Marghine, del giudicato di Torres; in un secondo tempo passò al giudicato di
Arborea e quindi al marchesato di Oristano. Dopo il periodo di dominazione
aragonese, entrò nei possedimenti dei Pimentel, titolari del marchesato del
Marghine poi ceduto ai Tellez Giron. Il centro storico si articola
intorno alla chiesa parrocchiale di Sant'Andrea.
Un altro bel borgo è quello di Desulo si trova sul versante
occidentale della catena del Gennargentu, arroccato su un costone che sovrasta
una vallata profonda coperta di boschi di castagni e lecci e ricca di sorgenti.
Ancora oggi mantiene il fascino delle tradizioni e dell'identità di una natura
incontaminata ricco di suggestioni, luoghi e scenari di impareggiabile bellezza.
Sull'altopiano di Campeda, a 500 m di altitudine, nel
territorio denominato Marghine, sorge il ilo borgo di Bortigali, in un
territorio da sempre interessato da insediamenti umani. Sin dall'età neolitica,
infatti abbiamo resti sul popolamento di quest'area, che poi assunse molta
importanza in epoca romana.
Pare infatti che il primo centro cittadino sia nato in seguito alla distruzione
del centro di Berre, un oppidum romano posizionato lungo la strada che
da Karalis (Cagliari) conduceva a Turris Libisonis (Porto
Torres), la più rilevante della Sardegna dell'epoca.
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