La Provincia del Medio Campidano (in sardo Provìntzia de su Campidànu de Mèsu)
è una provincia della Sardegna. Affacciata a ovest sul
Mar di Sardegna, confina
a nord con la provincia di
Oristano, a est con la provincia di
Cagliari, a sud
con le province di
Carbonia-Iglesias e di Cagliari.
La provincia medio Campidano è una delle quattro neoprovincie dell'isola e si
sviluppa sul territorio che era, fino al 2005, di autorità della provincia di
Cagliari.
Con i suoi 1.495 kmq di estensione copre poco più del 6% del territorio sardo,
sui quali sorgono i 23 Comuni.
L'origine della provincia risale al Regio Editto del 1807, con il quale la
Sardegna fu divisa in quindici prefetture, tra cui quella contenente la regione
storico - geografica del Medio Campidano, con sede a Villacidro.
Successivamente nel 1821 Carlo Alberto riduce il numero delle province a dieci e
aggrega la prefettura di Villacidro alla provincia di Iglesias.
Anche dopo la riforma operata a seguito della "fusione perfetta" della Sardegna
al Piemonte, nel 1848 il Medio Campidano rimane inclusa nella provincia
d'Iglesias, nella "divisione" di Cagliari.
Con l'unità d'Italia nel 1859 la Sardegna fu suddivisa in sole due province, e
il circondario di Iglesias (sede di sottoprefettura), di cui il Medio Campidano
era inclusa, fu compreso nella provincia di Cagliari.
Nel 1927 sono stati soppressi i circondari.
Negli anni '90, con l'abbandono dell'istituzione dell'Area Metropolitana di
Cagliari e la riorganizzazione di alcuni enti regionali, vengono creati, con
sede a Sanluri, dei servizi decentrati per la parte
settentrionale della provincia.
Si comincia così a delineare la prospettiva dell'istituzione di un ulteriore
ambito di decentramento in questa regione, pur in assenza di un centro urbano di
riferimento territoriale.
Nel 2001 la Regione Autonoma della Sardegna ha creato la provincia del
Medio
Campidano, che è diventata operativa nel maggio del 2005, separandosi da quella
di Cagliari.
Per quando riguarda, il territorio della provincia, si possono osservare, la
catena nel Linas è la terra più antica della Sardegna, quindi dell’intera
Europa.
Il suo ambiente suscita grandissimo interesse per la storia, l’ambiente, il
paesaggio della
fauna e della flora.
I
monti sono in maggioranza di graniti erosi dal tempo e dagli agenti
atmosferici. Essi, pur toccando un’altezza considerevole per la Sardegna, si
presentano arrotondati, con i profili poco ripidi, dolci, di facile accesso.
L’orografia è irregolare, alle cime spianate e al contorno sinuoso delle alture,
si oppongono ripide gole, precipizi, baratri.
La Marmilla, terra di dolci colline mioceniche e di solitari
altipiani di basalto, è una sub-regione della Sardegna centro-meridionale e deve
facilmente il suo nome proprio alla forma mammellare del territorio, dove
spicca, cono perfetto plasmato dalla natura, il colle di Las Plassas,
“mammilla” per eccellenza.
E’ questa la terra dei cavallini della Giara di Gesturi e Tuili, del
cupo tempio di Sa Domu ‘e is Caombus di Morgongiori, del “bosco sacro”
di S. Maria Angiargia, della “reggia” nuragica di Barumini,
del museo di Villanovaforru, con i reperti di Genna Maria,della
tomba megalitica Sa Dom’e s’Orcu in Su Pranu.
Tra i borghi merita una menzione il Collinas, si trova nel
territorio della Marmilla, in una zona contraddistinta da campi coltivati a
cereali, olivi, viti, mandorli e nelle campagne intorno il paese sono presenti i
boschi di leccio.
Il toponimo fu assegnato al paese nel secolo scorso, da Giovanni Battista
Tuveri, deputato nel primo parlamento di Sardegna nel 1848; prima di allora
Collinas si chiamava con Forru, che discenderebbe ad
un vocabolo fenicio che vuol dire 'giardino' o dal latino forum, per via
dell'aspetto del suo centro cittadino: un grande recinto dove in passato si
teneva il mercato.
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