La Provincia di Olbia-Tempio (in sardo Provìntzia de Terranòa-Tèmpiu, in
gallurese Pruvìncia di Tarranóa-Tèmpiu,) è una provincia della Sardegna.
Affacciata a nord sul Mar di Sardegna, uno stretto canale che la separa dalla
Corsica, e ad est sul
Mar Tirreno, confina, ad ovest con la Provincia di
Sassari, a sud con la Provincia di
Nuoro.
La provincia conta 26 Comuni, 149.216 abitanti (il 9% della popolazione sarda) e
si estende per 3.397 kmq (il 14,1% del territorio sardo).
In seguito alla legge regionale n. 9 del 2001 e con le seguenti integrazioni, è
stata realizzata una nuova suddivisione del territorio della Regione Autonoma
della Sardegna, che ha portato il numero delle province da quattro a otto. Le
modifiche hanno preso piena attività a partire dal maggio 2005, quando si sono
svolte le elezioni per cambiare tutti i Consigli provinciali.
La Provincia di Olbia-Tempio è una nuova provincia, formata da:24 comuni
provenienti dalla Provincia di Sassari e 2 comuni provenienti dalla Provincia di
Nuoro.
Il territorio provinciale abbraccia la regione storica della Gallura
(con eccezione dei comuni di Viddalba ed Erula, ubicati in Provincia di
Sassari), inclusa la costa nord-orientale della Sardegna (tra cui la
Costa Smeralda), l'Arcipelago della Maddalena. Sono
inoltre incluse nella Provincia la parte settentrionale della regione storica
del Montacuto, una piccola parte della Baronia e il versante orientale del Lago
del Coghinas.
Particolarità di questa provincia è che in Gallura si parla maggiormente il
gallurese, un dialetto essenzialmente corso che si avvicina più particolarmente
al dialetto oltramontano (Suttanacciu) parlato nella parte sud della Corsica
(Alta Rocca e Sartene). La sua più antica documentazione letteraria risale ai
primi decenni del Settecento ed è formata da elaborati poetici, che fanno
pensare alla formazione del dialetto in epoca sicuramente anteriore, causa la
graduale perdita del precedente logudorese, dal quale deriva ancora oggi circa
il 20% del lessico gallurese.
Il gallurese è parlato a Tempio Pausania e in generale in quasi tutta la Gallura
da Badesi a San Teodoro, fatta esclusione per Olbia, Luras, parte dell'agro di
Golfo Aranci e di Budoni.
In queste ultime località e nel resto della provincia ovvero Berchidda,
Padru, Monti , Alà dei Sardi, Oschiri e Buddusò si parla la lingua sarda
nella sua variante logudorese settentrionale.
Particolarità di questa provincia è che in Gallura si parla principalmente il
gallurese, un dialetto essenzialmente còrso
che si avvicina più particolarmente al dialetto oltramontano (Suttanacciu)
parlato nella parte meridionale della Corsica (Sartene e Alta Rocca).
La sua più antica documentazione letteraria risale ai primi decenni del Settecento ed è costituita da componimenti poetici, che fanno pensare alla formazione del dialetto in epoca senz'altro anteriore, causa la progressiva perdita del preesistente logudorese, dal quale deriva ancora oggi circa il 20% del lessico gallurese. Il gallurese è parlato a Tempio Pausania e in generale in quasi tutta la Gallura da Badesi a San Teodoro, fatta eccezione per Olbia, Luras, parte dell'agro di Golfo Aranci e di Budoni. In queste ultime località e nel resto della provincia ovvero Berchidda, Monti, Padru, Alà dei Sardi, Buddusò e Oschiri) si parla la lingua sarda nella sua variante logudorese settentrionale.
La storia dell’autonomia del territorio è stata composta nel
periodo medioevale dal Giudicato di Gallura con capitale a Civita (oggi Olbia)
all'epoca contenente oltre all'attuale Gallura e parte del Monte Acuto, la
Baronie e parte del Nuorese. Con la scomposizione della struttura giudicale e
dopo il periodo spagnolo, la Gallura viene divisa e infeudata a diversi gruppi
familiari iberiche.
L'origine della Provincia risale al Regio Editto del 1807 con il quale, dopo
l'unione del Regno di Sardegna al Piemonte, l'isola è stata divisa in quindici
Prefetture tra cui quella storico-geografiche della Gallura e dell'Anglona, con
sede a Tempio.
Nel 1821 Carlo Alberto riduce il numero delle province a dieci che diventano
undici nel 1833 quando viene istituita la "Provincia Gallura" con capoluogo a
Tempio.
Rinominata "Provincia di Tempio" era allora la provincia più grande
dell'isola con 2138 km², comprendendo proprio i territori che vengono definiti
come regione storica della Gallura (dal Coghinas a San Teodoro).
Con l'unità d'Italia nel 1859 la Sardegna viene suddivisa in sole due province
(Cagliari e Sassari) abbassando le disciolte province allo status di
circondario, luogo di sottoprefettura.
Nella seconda metà del '900 si sono evidenziate le rivendicazioni per
l'autonomia di questo territorio dalla provincia di Sassari (la più grande
d'Italia), anche all’'enorme sviluppo turistico ed economico della costa
gallurese.
La soluzione è stata risolta alla fine degli anni '90 con la scelta di una
soluzione che portasse la doppia denominazione dell'ente del doppio capoluogo (Olbia-Tempio).
La provincia di Olbia-Tempio che è divenuta operativa nel maggio del 2005
separandosi da quella di Sassari e da quella di Nuoro.
Risorse online: