Vacanze da sogno alla scoperta delle grotte della Sardegna in barca a vela
Una vacanza in Sardegna in barca a vela può essere l'occasione per andare alla scoperta delle numerose grotte che rendono l'isola così affascinante e misteriosa. I siti nascosti nel sottosuolo, spesso celati dalle montagne, sono davvero tanti: esplorarli tutti nel corso di un solo tour è impossibile, ed è per questo motivo che vale la pena di programmare in anticipo le destinazioni da visitare, così da poter ammirare da vicino spiagge di sabbia sotterranee, corsi d'acqua, concrezioni e bacini lacustri ignoti ai più.
Alghero
Lo spettacolo garantito da vacanze in barca a vela con skipper potrebbe avere come punto di partenza la Nurra, e in particolare la località di Alghero, nella zona settentrionale della Sardegna: è qui che si trova una delle cavità più celebri, vale a dire la grotta di Nettuno, spesso descritta e narrata da poeti e scrittori. Tanti ambienti collegati tra loro, questa cavità di Capo Caccia può essere raggiunta senza troppe difficoltà, grazie al porto di Alghero. Volendo, si può salire anche in cima al promontorio, ma bisogna essere armati di coraggio e pazienza: a spaventare non sono tanto i 120 metri di altitudine, quanto i 654 scalini che è necessario salire per arrivare fin là sopra. Ovviamente si tratta di gradini che sono stati scavati direttamente nella roccia, e che vanno a comporre quella che è nota come "scala del capriolo".
La grotta di Su Coloru
Un'altra meta che lascia a bocca aperta per lo stupore è la grotta di Su Coloru: ci troviamo nella località Tanca Manna di Laerru, in uno scenario davvero sorprendente. Sono due gli ingressi a disposizione di chi vuole entrare, distanziati in senso longitudinale di una ventina di metri. La cavità si caratterizza per un andamento piuttosto sinuoso, se non addirittura tortuoso, che richiama alla mente la forma di un serpente in cui ci si può imbattere nelle regioni del Mediterraneo: il colubro, appunto, da cui deriva il nome Su Coloru. La grotta è impreziosita da un gran numero di stalagmiti e stalattiti, oltre che dalle acque che provengono da una sorgente non lontana.
La grotta del Bue Marino
Riprendendo la via del mare, una volta tornati a bordo della propria imbarcazione ci si può dirigere verso la grotta del Bue Marino, che rappresenta un punto di riferimento straordinario per la costa del Nuorese, e in particolare per il territorio di Dorgali. Il porto turistico più vicino è quello di Santa Maria Navarrese, ma in alternativa si può decidere di attraccare anche ad Arbatax o a Cala Gonone. Le pareti della grotta, a cui si può accedere con qualche difficoltà da terra vista la mancanza di sentieri segnalati, riportano graffiti risalenti al periodo preistorico. Per altro, non lontano da qui c'è anche la grotta di Ispinigoli, sul fianco del Monte S'Ospile, sempre nel territorio di Dorgali: dopo essere entrati, è necessario scendere qualche centinaio di scalini per godersi lo spettacolo di una colonna calcarea enorme, probabilmente la più alta di tutto il continente europeo, che si estende per circa 40 metri arrivando a sfiorare la volta, nel bel mezzo della grotta.
Anche nella vicina Ogliastra le cavità all'interno delle rocce sono piuttosto frequenti: un esempio è quello della grotta di Su Marmuri, che però si trova a quasi 900 metri di altitudine, sui monti di Ulassai. Una scenografia che mozza il fiato, con sale enormi e soffitti che possono toccare i 50 metri di altezza. Come si può ben immaginare, qui le temperature sono piuttosto rigide: se si ha in mente di visitare questa grotta è consigliabile adottare tutte le precauzioni del caso e vestirsi in maniera adeguata. Sempre nel territorio ogliastrino c'è la grotta del Fico, che può essere raggiunta solo via mare, a Baunei.
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